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giovedì 17 maggio 2012

RABARBARO.. QUESTO POCO CONOSCIUTO

E finalmente siamo arrivati a parlare di RABARBARO.. questo sconosciuto per i più qua in Italia, diffusissimo nel resto d'Europa dove viene consumato sotto forma di marmellata, nei dolci e in molte altre ricette..
Io personalmente l'ho scoperto in Irlanda in un B&B dove una dolcissima signora ci ha offerto una torta fatta da lei che sembrava di mele, ma all'interno aveva cremina rossa e non sapeva di fragole.. solo dopo esser tornata a casa ho scoperto che era di Rabarbaro e ho iniziato a documentarmi su cosa fosse e sul suo utilizzo! Qua da noi è ancora poco conosciuto, si trova poco e punto a giro e costa un sacco.. per fortuna ho degli agganci che casualmente in questo periodo (in cui il rabarbaro si trova sui banchi dei supermercati e dal fruttivendolo) sono a Monaco di Baviera e me ne sono fatta comprare un bel po'!
Prima di darvi una ricetta vi racconto che cos'è e il suo utilizzo.. vi consiglio di darci un'occhiata perchè ho scoperto che non è proprio adatto a tutti mangiarlo.. vedete un po' voi!!!
RABARBARO
 Il rabarbaro (genere Rheum) è una pianta erbacea perenne, rizomatosa, appartenente alla famiglia delle Polygonaceae, comprendente 60 specie diffuse spontanee in Europa e in Asia.
Le specie del genere Rheum hanno un robusto rizoma carnoso da cui viene emesso ogni anno un nuovo apparato vegetativo che può raggiungere altezze anche superiori ai 200 cm.
Le foglie, di grandi dimensioni, sono in gran parte riunite in una rosetta basale, disposte con fillotassi alternata, con piccioli lunghi cilindrici e carnosi e lembo variabile da ovato-cordato a reniforme, semplice o palmato-lobato. Il margine è intero o dentato, più o meno ondulato.
I fiori sono bisessuali, riuniti in pannocchie terminali lungamente peduncolate che possono raggiungere alcuni decimetri di lunghezza. I singoli fiori hanno simmetria raggiata, con perigonio
 composto da sei tepali di colore bianco o giallastro. Stami in numero di 6 o 9. Ovario supero, contenente un solo ovulo.
Il frutto è una noce trigona con spigoli prolungati in un'ala membranosa.
L'uso del rabarbaro a scopo alimentare o medicinale ha origini antichissime in alcune popolazioni asiatiche. Sembra che i Cinesi lo usassero già dal 2700 a.C. e che rientrasse fra gli alimenti tradizionali delle popolazioni mongole. L'uso alimentare fra le popolazioni occidentali, soprattutto di cultura anglosassone, risale invece ad epoche più recenti, probabilmente introdotto a seguito dell'espansione coloniale delle superpotenze europee.
L'uso alimentare si limita ai piccioli fogliari carnosi, impiegati come ingrediente principale o secondario in varie pietanze ma soprattutto per la preparazione di torte dolci o salate e marmellate. Le foglie possono inoltre essere utilizzate come succedaneo degli spinaci, tuttavia l'uso è categoricamente sconsigliato a causa dell'elevato tenore in acido ossalico. Le foglie si raccolgono in genere nel periodo di maggio-giugno, preferibilmente dal secondo anno di vegetazione in poi.
L'uso medicinale del rabarbaro riguarda il rizoma. Sotto questo aspetto il rabarbaro per eccellenza s'identifica nella specie Rheum palmatum, più nota con il nome comune di Rabarbaro cinese. Le stesse proprietà del rabarbaro cinese possono tuttavia essere estese a tutto il genere, anche se possono esserci differenze nel tenore in principi attivi. Il rizoma si raccoglie da piante di oltre un anno d'età, viene decorticato e suddiviso in frammenti ed essiccato. La droga si presenta sotto forma di frammenti cilindrici o discoidali, duri, di difficile frantumazione. Come prodotto erboristico classico il rabarbaro si assume tal quale in polvere, come decotto, come estratto idroalcoolico.
In campo industriale è utilizzato nel settore farmaceutico per la produzione di farmaci. Nel settore liquoristico è impiegato come ingrediente base per la produzione di amari tonico-digestivi oppure come ingrediente correttore del sapore per aperitivi e amari a base d'erbe. L'uso del rabarbaro come ingrediente secondario è dovuto soprattutto al suo aroma gradevole, che contribuisce a migliorare il bouquet dei preparati.
I principi attivi principali contenuti nel rizoma sono composti antrachinonici e antranolici liberi e soprattutto in forma di derivati glucosidici, fra i quali il più importante è la reina.
Fra i principi attivi secondari vanno citati i tannini.
Il rizoma del rabarbaro è un regolatore delle funzioni digestive.
A dosi basse stimola la secrezione gastrica e la secrezione biliare, pertanto ha proprietà aperitive, digestive, depurative del fegato. È inoltre un blando lassativo. A dosi più alte è un efficace lassativo.
 A dosi eccessive ha invece effetti purgativi negativi, altrimenti è consigliato come lassativo in quanto influenza la motilità del colon irritando le pareti intestinali.
Studi clinici imputano al rabarbaro anche una funzione antisettica nei confronti delle infezioni intestinali e, in virtù del contenuto in tannini, di decongestionante nelle irritazioni della mucosa intestinale.
La presenza dei tannini come principio attivo secondario fa sì che il rabarbaro possa essere utilizzato anche come astringente della pelle e delle mucose della cavità orale e nasale e come antibatterico.
L'uso del rabarbaro deve essere moderato sia nel tempo sia nelle dosi a causa degli effetti collaterali.
In generale, aumentando l'assunzione, si manifestano le proprietà lassative del rabarbaro e interferenze con alcune funzioni fisiologiche relative all'apparato digerente, al sistema circolatorio, al sistema escretore.
In particolare, l'uso del rabarbaro è categoricamente sconsigliato alle donne durante la gravidanza e l'allattamento, ai bambini sotto i due anni d'età, ai malati cronici di affezioni gastro-intestinali (ulcere e coliti), di emorroidi o di calcoli renali.
E' sconsigliato l'uso alimentare delle foglie a causa dell'elevato contenuto di acido ossalico.
La raccomandazione non si estende ai piccioli fogliari, che invece hanno un tenore bassissimo in acido ossalico.
Il rabarbaro è coltivato sia come pianta industriale, per la produzione dei rizomi sia come pianta ortiva per l'utilizzazione a scopo alimentare.
In entrambi i casi il ciclo colturale è biennale o poliennale in quanto nel primo anno la pianta ha una modesta vigoria. È una pianta rustica e abbastanza adattabile, tuttavia vegeta bene in terreni freschi, moderatamente umidi, ben dotati di sostanza organica e ben drenati. Predilige i terreni con reazione subacida, neutra o sub-basica, ma in generale si adatta a valori di pH variabili da 6 a 8.
È preferibile l'esposizione in piena luce, ma tollera bene anche un certo grado d'ombreggiamento.
Per l'impianto è sconsigliata la semina diretta in pieno campo alla quale va preferito il trapianto utilizzando piante di un anno d'età. Le piante vanno messe a dimora ad una distanza di 80-100 cm lungo la fila e con distanze fra le file in funzione del tipo di meccanizzazione adottato.
La messa a dimora si effettua a novembre-dicembre nelle zone a inverno mite o a febbraio-marzo nelle regioni fredde.
La raccolta va fatta al secondo anno d'impianto per quanto riguarda il rizoma, oppure moderatamente anche al primo anno per i piccioli fogliari, avendo cura di lasciare un adeguato numero di foglie per consentire l'attività fotosintetica. L'epoca di raccolta è autunnale per il rizoma, primaverile (da aprile a giugno secondo le zone) per le foglie. In estate vanno asportati gli scapi con le infiorescenze in quanto la fioritura e la fruttificazione sottraggono energie alla pianta penalizzando soprattutto la produzione dei rizomi.
Le scelta della specie dipende dalle condizioni ambientali e dalla facilità di reperimento del materiale di riproduzione. Secondo le zone sono molto usate oltre al Rheum plmatum (Rabarbaro cinese), il Rheum officinale, il Rheum undulatum, il Rheum rhabarbarum.
Particolare attenzione va fatta, nella scelta della specie, nei climi caldi, in quanto molte specie sono adatte a climi continentali con temperature estive non troppo alte. In Sardegna, in pianura, ha dato buoni risultati il Rheum undulatum in termini di rusticità, adattandosi bene a condizioni moderatamente siccitose e all'esposizione al sole.
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e ora passiamo alle ricette che ho in serbo per voi.. vi presento la..

TORTA AL RABARBARO

Ingredientirabarbaro 250g - farina 150g - burro 100g - zucchero 160g - 2 uova -  1/2 bustina lievito per dolci - una presa di sale - buccia di limone

Preparazione:
Pulire il rabarbaro (togliendone parte dei fili, come per il sedano) e tagliarlo a pezzetti di 2cm circa.

Montare lo zucchero con i tuorli, poi unire la scorza di limone e il burro fuso, lavorando il composto con una frusta, poi aggiungere la farina setacciata con il lievito.


Montare a neve gli albumi con una presa di sale e unirli al composto.

Versare in una teglia di 21cm di diametro e coprire con il rabarbaro a fettine.

Cuocere in forno a 180°C per 40 minuti circa.


Che vi dico?
di sapore la torta è molto buona, il rabarbaro ha un sapore acidulo simile al limone, ma con questo impasto ci si sposa proprio bene!

e con il rabarbaro che mi è avanzato ho provato a fare la

MARMELLATA DI RABARBARO

Le dosi sono: 500g rabarbaro - 250g zucchero - 1/2 limone
io poi vi ho aggiunto mezza bustina di pectina.

Procedimento:
Tagliare il rabarbaro a tocchetti e privarlo dei filamenti, metterlo a cuocere con il succo del limone e metà zucchero finchè non si sarà sfatto.
Aggiungere lo zucchero rimanente con la pectina setacciata insieme e cuocere finchè riprende il bollore e poi per qualche minuto.

Invasare ancora calda e chiudere ermeticamente. Far freddare.
marmellata di rabarbaro

Ancora non ho capito se il rabarbaro mi piace oppure no..

Un ringraziamento a Belinda per i premi che mi ha donato e che giro a tutti coloro che mi seguono, non avendo tempo per dedicarli a qualcuno in particolare!!



1 commento:

  1. io il rabarbaro l'ho sempre e solo visto nei blog che seguo... però davvero non riesco ad immaginare nemmeno lontanamente che sapore possa avere! ma proprio ieri l'ho adocchiato in un negozietto in centro... quasi quasi lo prendo!:D grazie per tutte queste info! io alcune cose non le immaginavo nemmeno possibili!:D

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